Titolo: Broken
Autrice: Daniela Ruggero
Edito da: Autopubblicato
Numero di pagine: 231
Prezzo di copertina: ebook 1,75 €/ cartaceo in preparazione
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Sinossi:
Giulia
e Manuel sono nati e cresciuti nello stesso quartiere, respirando la
stessa aria e vivendo nelle stesse regole. Crescono correndo tra la
polvere e il cemento, diventando l'uno l'estensione dell'altra fino a
quando da adolescenti la loro amicizia diventa amore. Ma il destino
implacabile si abbatte su di loro e i sospiri dell'adolescenza si
trasformano in tormento. Spezzati dagli eventi si ritrovano dopo
quindici anni bruciando tra le fiamme del passato che li ossessiona.
Amore e dolore, tradimento e violenza sono gli ingredienti della loro
vita.
Destinati
a vivere insieme, condannati a separarsi, saranno vittime del loro
amore disperato.
Biografia dell'autrice:
Daniela
Ruggero nasce a Torino il 30 Settembre 1976, sposata e mamma.
Nella
vita di tutti i giorni è un'infermiera mentre nel tempo libero
scrive. E' una lettrice compulsiva dipendente dal genere Horror e
Noir. Ama il Fantasy in tutte le sue sfaccettature, ma non disdegna
una buna storia anche se non fa parte di queste categorie. Ama le
serie televisive come Supernatural e simili e Dexter Morgan è il suo
serial killer preferito.
Autrice
della Saga Dark Fantasy:
I
Guardiani degli Inferi
AUTO
CONCLUSIVI
Il
suo blog danielaruggero.blogspot.it è nato per creare un contatto
con i lettori e per sostenere gli autori emergenti che come lei si
affacciano sul panorama letterario italiano camminando in punta dei
piedi.
Stralci di Broken:
PROLOGO
Come ogni notte Giulia si
sveglia con il cuore che salta nel petto, il respiro corto e la testa
che pulsa.
La sensazione di annegare la
afferra per la gola.
Ogni odore.
Ogni rumore.
Ogni respiro.
Ogni parola.
Ricorda ogni cosa come se
stesse rivivendo passo dopo passo gli scampoli di una vita mai
sepolta.
Dove
sei adesso?
Allunga la mano e afferra la
bottiglia dell'acqua sorseggiandola poi, ritorna con la testa sul
morbido cuscino, alla sua morbida vita.
Chiude gli occhi, ma il viso
tumefatto della sua ultima cliente le si è impresso nella mente come
una pellicola troppo nitida. Ripercorre la sua testimonianza in
tribunale, gli occhi accesi dal dolore, le cicatrici sulle guance e
nell'anima.
"Solo
dopo che mi ha ridotta in fin di vita massacrandomi di calci e pugni
ho dovuto ammettere che l'uomo che ho sposato era in realtà un
sadico alcolizzato", ha
detto tremando.
Inspira aggrappandosi alla sua
finta lucidità, ma si lascia naufragare risucchiata nel mulinello
del dolore.
Una lacrima le scende lungo le
guance mentre un'ombra nera si allunga su di lei.
Rivive la speranza di quella
corsa disperata, alla ricerca di una via di fuga dal suo carnefice.
Corsa disperata, corsa vana...
Lui l'afferra per i capelli
strappandone qualche ciocca e la sbatte a terra, immobilizzandola.
Imprigionandola.
Calpestandola come immondizia.
Lei apre la bocca per
respirare, ma l'aria è colma di polvere e macerie di quel
dimenticato scorcio di periferia.
Le cosce nude raschiano su
alcuni pezzi di mattoni.
Ha paura.
L'assenza di rumori aumenta il
panico, anche il suono dei clacson delle auto è lontano, troppo per
urlare e chiedere aiuto.
«Ti prego lasciami andare»,
implora tra le lacrime. «Voglio andare a casa.»
Le parole si perdono nel nulla.
Non ha speranza.
La sua vita si cristallizza in
quegli attimi eterni.
Trattiene il respiro e aguzza i
sensi, in quella posizione non può vedere altro che l'erba e
l'immondizia che la circonda.
Il cuore inizia a rallentare,
una parte di lei si allontana e raggiunge Manuel.
In questo momento è tra le sue
braccia che la cullano proteggendola.
Il respiro dell'uomo la riporta
tra l'immondizia e la terra. Sente il rumore della cinghia e la
fibbia gelata contro le natiche. È un attimo e la invade entrando in
lei con forza, lacerandola.
Giulia urla mentre l'uomo
inizia a muoversi dentro il suo corpo con prepotenza. Si sente
invasa, riempita di dolore.
«Ti prego», mormora
singhiozzando. «Mi fai male. Ti prego.»
Le suppliche cadono nel nulla e
non le resta altro che subire l'aggressione.
Dove
sei adesso?
Il peso dell'uomo aumenta con
ogni spinta e le schegge di vetro le penetrano la carne, tutto dura
all'infinito.
Poi, l'uomo si sposta.
Giulia sente qualcosa di caldo
colarle tra le cosce, vorrebbe muoversi ma è distrutta.
Le lacrime si sono spente con
la sua gioia di vivere.
«Devo pisciare», commenta
lui.
Giulia sente gli schizzi di
urina sul viso, dopo qualche istante l'afferra dai capelli e la tira
su di forza. «Grazie per la scopata bambolina.»
La trascina verso il capannone
abbandonato e la lancia su un letto lurido. «Qui ci porto le mie
puttane, ti troverai a tuo agio.»
Il buio la inghiotte e poi il
silenzio.
«Tutto bene amore?» la voce
calda di Riccardo la riporta al presente, nella sua camera da letto.
«Sì», mente.
«Perché non dormi?», indaga
lui amorevole.
«Il processo di oggi mi ha
turbata.»
«Hai vinto però, giustizia è
fatta», risponde allungando le braccia. «Vieni.»
Giulia sospira e si lascia
abbracciare, cullare... quella stretta le intiepidisce il cuore il
tanto da farlo tornare a battere.
Dove
sei adesso?