ALESSANDRA PAOLONI
Innanzitutto grazie ad Alessandra per
aver accettato di rispondere a questa intervista e un caloroso
benvenuto sul mio blog :)
Alessandra: Io Alessia ringrazio te per avermi concesso il piacere di questa intervista :)
Alessia: Per coloro che ancora non ti
conoscono. Hai scritto diversi libri “Brevi monologhi in una sala
da ballo di fine ottocento” (edito da il filo- 2008), “Un solo
destino prima generazione” e “Heliaca e la pietra di luce” che
fanno parte della saga “La stirpe di Agortos” (usciti per la 0111
edizioni rispettivamente nel 2009 e 2010), “La discendente di
Tiepole” (edito da Butterfly edizioni 2012), Oltre l'oscurità
(edito da Libro aperto edizioni, formato kindle 2013), The Chronicles
of Wendell (disponibile per ora solo in e-book- 2013). Com'è nata la
tua passione per la scrittura?
Alessandra: La passione per la
scrittura è nata con me. Mi porto dietro questo sogno da quando sono
bambina. Tra le pagine di un libro mi sono sempre sentita a mio agio
ed ero ancora una ragazzina quando decisi di cimentarmi nella stesura
dei miei primi racconti. La scrittura è diventata oramai la mia
vita, ne fa parte ed è forse la parte attualmente più importante.
Non riesco a stare senza, non ce la faccio a non mettermi al pc e
scrivere. Tra periodi di alti e bassi si va avanti e spero di farlo
anche negli anni a venire.
Alessia: Si dice che un bravo scrittore
dev'essere per prima cosa un bravo lettore, per quanto ti riguarda
quant'è vera questa affermazione? Ti ci ritrovi?
Alessandra: Assolutamente si. Come si
può scrivere senza leggere? I libri ci insegnano molto oltre che
aprirci le porte verso altre dimensioni. Da scrittrice posso dirti
che leggere mi aiuta a capire i miei limiti e le mie possibilità, mi
insegna nuovi termini, mi fa allenare la fantasia che poi per
scrivere è indispensabile. Da lettrice invece posso invece dire che
quando si prende in mano un libro si stacca la spina dal mondo, che
ogni tanto non fa male.
Alessia: A quali dei libri finora
pubblicati ti senti maggiormente legata? E per quale motivo?
Alessandra: Difficile rispondere a
questa domanda perché li sento un po' come tutti figli miei. Ma
forse i “Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento”
mi sono rimasti impressi nel cuore e restano tutt'oggi nel cuore di
chi li legge. È il mio libro d'esordio che ora è disponibile su
amazon in formato elettronico, ma mi muoverò anche per la versione
cartacea.
Alessia: Quale invece tra questi è
stato il più difficile da scrivere?
Alessandra: Difficile domanda anche
questa. La difficoltà maggiore forse sta nel far conoscere i libri
più che in scriverli. Ma sicuramente “La discendente di Tiepole”
mi ha dato maggiori grattacapi degli altri perché ci sono molti
personaggi e la vicenda è molto intricata da esserlo stata anche per
me in fase di scrittura.
Alessia: Anika e Airen, gemelle ma con
due caratteri completamente diversi e una vita vissuta in maniera
differente, in quale delle due ti rispecchi maggiormente?
Alessandra: Le mie Anika e Airen! Ti
confesso che sto pensando di tornare alla ribalta anche con l'opera
delle generazioni di Agortos. Purtroppo il contratto con la Rei non
si è concluso nel miglior dei modi ma non per questo si possono
penalizzare le storie. Dunque credo che per l'anno nuovo vi romperò
le scatole anche con le figlie di Agortos XD Le due in realtà mi
rappresentano entrambe perché sono le due parti di me che a volte
non coincidono: Anika è una persona composta e determinata. Airen è
indecisa e dolce. È come se avessi fatto a metà il mio carattere
dalle mille sfumature e avessi partorito così i caratteri delle due
sorelle.
Alessia: Parlando invece della
“Discendente di Tiepole” a quale personaggio maschile/femminile,
ti senti più legata?
Alessandra: Femminile indubbiamente
Emma. Emma è una ragazza comune come me, senza alcuna particolarità,
ma che si ritrova ad affrontare un destino acerbo e misterioso.
Maschile invece credo di essermi legata al padre di Emma. Penso sia
il modello di padre che tutte vorremmo avere: un padre premuroso,
protettivo, che nel secondo capitolo della storia ci riserverà anche
qualche colpo di scena.
Alessia: Quello che invece ti sta più
antipatico? Motivalo!
Alessandra: Eva Costantini, la mamma di
Christian. È una donna superficiale, che ambisce solo al potere
senza curarsi della sua famiglia. Nel secondo libro darà il peggio
di sé e io la detesterò per tutto il tempo.
Alessia: Se tornassi indietro in quale
tra i tuoi libri cambieresti qualcosa? Per quale motivo?
Alessandra: Forse la saga delle
generazioni. Scriverei prima un lungo capitolo su Agortos,
illustrandolo così ai lettori. Chissà magari nella prossima
revisione lo farò, mai dire mai.
Alessia: Cosa ti ha spinta a scegliere
la Butterfly Edizioni per pubblicare “La discendente di Tiepole”?
Alessandra: Perché ho visto come la
titolare, Argeta Brozi, dedichi molto tempo ai suoi autori. Non tutti
lo fanno. A volte, quando si è arrivati alla stampa, sembra che il
dovere dell'editore sia finito lì e l'autore venga abbandonato a se
stesso. Invece con la Butterfly non mi sento mai sola.
Alessia: Degli autori presenti nella
grande famiglia della Butterfly, qual'è quello che stimi di più e
perchè? E tra i libri invece, tra quelli che hai letto quale ti è
piaciuto di più finora e come mai?
Alessandra: Gli autori Butterfly sono
tutti intraprendenti e confesso di non aver letto tutti i loro libri.
Ma posso dirti che sono rimasta colpita dalla scrittura di Linda
Bertasi e Michela Piazza. Due autrici che secondo me faranno strada.
Alessia: Se qualcuno volesse fare lo
scrittore, quali sono i consigli che gli daresti?
Alessandra: Di lasciar perdere XD No
scherzi a parte: scrivere e farsi pubblicare non è così semplice
come si pensa. Oggi sembra che tutti siano scrittori, grafici,
editor, editori... siamo una massa e in questa massa c'è poca
sostanza a volte. Se si decide di intraprendere come me il “lavoro”
di scrittore si deve aver chiaro che non è questo un mestiere che fa
guadagnare. Le attese poi sono lunghissime. Attese da parte delle
case editrici, degli editor, degli agenti letterari... dunque bisogna
armarsi di molta ma molta e ripeto molta pazienza. Bisogna lavorare
sodo anche se si guadagna poco. I lettori non vengono a cercarti ma
sei tu che devi incuriosirli. Mai arrendersi perché i momenti no ci
saranno e ce ne saranno tanti. È un continuo percorso tra alti e
bassi nel quale non si deve mai perdere però di vista il punto
focale della situazione: ovvero l'amore per la scrittura che deve
restare al primo posto. Se scrivete per cercare fama e soldi allora
cambiate mestiere.
Alessia: Questa era l'ultima domanda,
grazie per aver risposto e per il tempo che hai messo a disposizione.
Alessandra: Grazie a te Alessia per
avermi concesso questa intervista. Un saluto a te e a tutti i tuoi
lettori!
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