Titolo: Amore Proibito
Autrice: Antonietta Agostini
Autrice: Antonietta Agostini
Edito da: Autopubblicato con Amazon
Numero di pagine: 69
Prezzo di copertina: 1,04 €
Sinossi:
Gioia ha un dolore nell’anima che la tormenta da mesi. Dopo l’abbandono di Matteo, a pochi mesi dal loro matrimonio, si chiude in se stessa e sigilla il suo cuore sicura sia l’unico modo per non soffrire mai più. Promette che, mai e poi mai, nessun uomo arriverà negli abissi della sua anima già graffiata dagli artigli della sofferenza. Sulla sua strada però incontra Nicholas, un uomo maturo, che farà vacillare tutti i suoi buoni propositi. Si ritroverà a oscillare su un precipizio di emozioni contrastanti, paura e voglia di lasciarsi andare, ancora, o forse, solo un’ultima volta. In questo gioco di seduzione Nicholas le farà conoscere una nuova donna e insieme esploreranno le vette di un rapporto pieno di passione ed erotismo. Ci sarà posto per l’amore in questo vortice di sensazioni peccaminose e lussuriose?
Estratto:
Fa
troppo male. Lui mi manca, mi manca tutto di noi, soprattutto quello
che eravamo insieme. Ora mi sento incompleta. La parte migliore di me
se l’è portata via. Tiro su con il naso e cerco di arrestare le
lacrime che non vogliono più smettere di scendere. Fino ad oggi non
avevo mai pianto, ma ora che lo sto facendo mi sento più leggera. È
un pianto liberatorio il mio. Ce la farò. Devo farcela. Quando
arrivo nell'ufficio di Nicholas, il cuore mi batte all’impazzata.
Lui mi fa subito accomodare. Mi guardo intorno e noto un divanetto
arancione disposto lungo la parete opposta alla sua scrivania. Lo
fisso con insistenza e comincio a fare pensieri strani su di esso.
Chissà se ha mai fatto l’amore con qualcuna su quel divano.
Cavolo. Ma che pensieri mi balenano in mente? Sto forse impazzendo?
Mi rendo conto che mi sta fissando con quegli occhi così penetranti,
e mi domando cosa starà pensando di me. La sua bocca si piega in un
sorriso malizioso e ho come la sensazione che mi abbia letto nel
pensiero. Cerco di distogliere lo sguardo dal suo, fissando un punto
imprecisato dell’ufficio. «Ehm, ecco l’assegno», dico tendendo
la mano. Mentre glielo passo mi rendo conto che le mie dita tremano
tanto che alla fine l’assegno mi sfugge di mano e cade sul
pavimento, prima che lui riesca ad afferrarlo. Ci inchiniamo entrambi
per riprenderlo ma la mia goffaggine è così evidente che mentre mi
abbasso sbatto violentemente la testa sullo spigolo della sua
scrivania. Nicholas non scoppia a ridere ma si mostra subito
preoccupato. «Accidenti, si è fatta male?» dice, posandomi la mano
sulla fronte. «Un pochino», rispondo timidamente. Che figura di
merda! «Non ho nulla di ghiacciato da farle mettere sul livido.»
«Non si preoccupi.» Fingo di stare bene ma la testa prende a
girarmi come una trottola, mi cedono le gambe e un secondo dopo mi
ritrovo accasciata tra le sue braccia. Mi stringe a sé e io mi
ritrovo a respirare a pieni polmoni il suo profumo, riconoscendo
l’inconfondibile Terre d’Hermès, lo stesso profumo che usava
Matteo. Complice forse la tremenda botta che ho preso scoppio a
piangere un’altra volta, senza rendermi conto che sono ancora
stretta a lui.
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