18 ottobre, 2014

Grossa novità in casa Butterfly "Il profumo del Sud" di Linda Bertasi disponibile anche in e-book



Prima di lasciarvi ai dati tecnici e alle altre informazioni riguardo questo libro, voglio spendere due parole in proposito!

Presi il cartaceo ormai quasi un anno fa in occasione della mia prima visita alla fiera della microeditoria di Chiari dove ebbi la possibilità e la gioia di poter conoscere di persona Linda, una persona davvero in gamba oltre che una scrittrice che vi farà sognare con questo magnifico volume che vi consiglio, con tutto il cuore di leggere, vi incanterà e affascinerà!

Ed ora eccovi la tram e tutte le info utili su "Il profumo del Sud" -_^



SCHEDA TECNICA

TITOLO: Il profumo del sud
AUTORE: Linda Bertasi
EDITORE: Butterfly Edizioni
ANNO: 2013
GENERE: Romanzo storico
PAGINE: 226
PREZZO: € 2,02


Sinossi:

Luglio 1858. Un piroscafo prende il largo dal porto di Genova verso il Nuovo Mondo. Sul ponte, Anita vede la terraferma allontanarsi e, con essa, tutto il suo passato: una famiglia alla quale credeva di appartenere, i suoi affetti, una scomoda verità. A condividere il viaggio con lei, la matura Margherita e il suo protetto, il seducente Justin Henderson. Giunti in America, Margherita convince Anita ad essere sua ospite per qualche tempo, nella sua dimora a Montgomery. La ragazza accetta, sicura di dover ripartire al più presto. A farle cambiare idea saranno le bianche colline del Sud e un tormentato amore più forte delle sue paure. All’orizzonte, l’ombra oscura della guerra civile.
Linda Bertasi scrive un romanzo che dell’Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la Storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, Il profumo del sud è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare.

QUALIFICA DI MERITO COME ‘AUTORE COMMENDEVOLE’ AL VII PREMIO LETTERARIO EUROPEO ‘MASSA CITTA’ FIABESCA DI MARMO E MARE’


PROLOGO IN ANTEPRIMA:
La ‘Lanterna’ spiccava sul porto di Genova in tutti i suoi centodiciassette metri.
Aguzzò la vista. Eccoli: i due grifoni che reggevano lo scudo con l’insegna di San Giorgio, una croce rossa in campo bianco, la coda e le ali alte, quasi a sfiorare la corona che li sormontava, rigorosamente chiusa, simbolo tangibile di sovranità.
Sulla banchina, di fronte a lui, qualche parente venuto a tendere l’ultimo flebile legame con famigliari emigranti, ansiosi di lasciarsi la penisola alle spalle e di approdare su terre più fortunate e rigogliose. Ansiosi di raggiungere il Nuovo Mondo, emblema di speranza e di futuro in quegli anni burrascosi.
Sorrise della loro ingenuità, spostando lo sguardo dai nastri colorati, tesi sino alla nave, ai pochi passeggeri addossati sul ponte di quel piroscafo a vapore, più simile a un brigantino che a un transatlantico. Alzò gli occhi, osservando l’alberatura, il fumaiolo alto e stretto che s’innalzava verso il cielo azzurro. Sarebbe stata una traversata lunga e piuttosto scomoda. Fece un rapido calcolo dei passeggeri imbarcati: una trentina senza contare l’equipaggio, per lo più emigranti tricolori.
Ed ecco i nastri tendersi sempre più, si stava muovendo. Le grida di un paio di ragazzini alla sua destra lo distolsero. Lanciò uno sguardo infastidito nella loro direzione e la vide addossata alla ringhiera di legno, la presa ferrea, le dita livide. Fissava un punto imprecisato tra le acque, gli occhi alla spasmodica ricerca della chiglia. In altre circostanze avrebbe sorriso di quella giovane donna ombrosa. Le femmine avevano una propensione per il dramma che rasentava l’illogico, ma c’era qualcosa in lei, qualcosa d’insolito. Nessun nastro teso verso la banchina, nessun famigliare o amico, nessun servitore.
I suoi capelli furono i primi a colpirlo: una folta chioma sbarazzina, preda della brezza leggera. Boccoli di un castano incendiato s’inanellavano sulle spalle, celate da un lungo mantello scuro. Sotto quel sole mattutino, parevano catturarne i raggi imprigionandoli tra le ciocche ondeggianti. Distava non più di cinque metri da lui. Respirava a intermittenza e, ogni volta, il petto si sollevava, mostrando la generosità delle sue curve. Indugiò sui fianchi sottili, sulla vita sinuosa, immaginando le lunghe gambe flessuose intrappolate nella crinolina.
Un brivido lo sorprese, mentre fantasticava su quel corpo invitante, su quella donna pudica. Amava quel genere di femmine. Nascondevano, sotto la timida scorza, un animo succoso e ardente.
Un alito di vento s’insinuò sotto il mantello, scoprendole la spalla. Lei si volse, trattenendo la stoffa, castigandola con l’imposizione della mano inguantata. Fu allora che lui scorse i suoi occhi scuri, profondi: due perle d’inchiostro su una pergamena d’alabastro. E lì, tra le lunghe ciglia nere, qualche stilla disegnava un percorso insolito. Un tortuoso tracciato che moriva sulle labbra piene: due pesche setose da mordere seduta stante.
Piangeva in silenzio, lasciava scorrere quella muta emozione senza porvi freno, senza trattenerla. Quella visione lo stregò, più ammaliante che qualsiasi sguardo, corpetto o crinolina.
E poi la nave ondeggiò, la banchina dinanzi che si riduceva. La misteriosa sconosciuta si staccò dalla ringhiera, diretta a poppa, verso di lui. S’incamminò e il suo incedere lo ammaliò, passi lenti, cadenzati, una sorta di danza. La donna incrociò il suo sguardo per una frazione di secondo, poi lo distolse con nonchalance.
Lui restò a contemplare la banchina, mentre un profumo di fragole e gelsomino gli solleticava le narici. Fu in quell’istante che scorse la carrozza arrestarsi in una nuvola di polvere. La portiera recante uno stemma giallo-oro che si apriva con impeto e un giovane che correva a perdifiato tra marinai, nastri strappati e volti curiosi. Lo sconosciuto si scagliò verso la nave, quasi volesse afferrarla, strattonarla, costringerla a invertire la rotta. Un grido uscì dalla sua bocca. Un nome in balìa dei venti: ‘Anita’.
Le sillabe si persero tra le onde increspate dallo scafo. La ‘Lanterna’ che rimpiccioliva, l’aristocratico vociante ridotto a una muta macchia indistinta e quell’essenza di fragole e gelsomino ancora nell’aria.

Biografia dell'autrice:


LINDA BERTASI nasce nel 1978.
Appassionata di storia e letteratura inglese, sviluppa sin dalla tenera età una spiccata predisposizione per le materie umanistiche.
Nel Gennaio 2010, pubblica il romance contemporaneo “Destino di un amore” (La Caravella Editrice), cui fa seguito nel Febbraio 2011 il paranormal-romance “Il rifugio – Un amore senza tempo” (La Caravella Editrice) che le vale, nel 2012, la Medaglia d'Argento al XXIII Premio Letterario 'Valle Senio'.
Nel Maggio 2013, pubblica il romance storico “Il profumo del sud” (Butterfly Edizioni) che le vale la qualifica con merito di 'Autore commendevole' al VII Premio Letterario Europeo 'Massa città fiabesca'.
Sempre nel 2013, ha curato diverse prefazioni per i romanzi di Emanuela Rocca e Laura Bellini.
Dal Febbraio 2013, gestisce il suo blog Linda Bertasi Blog dove da ampio spazio agli emergenti con segnalazioni, interviste e recensioni GRATUITE.
Dall'ottobre 2014 è membro dell'associazione EWWA .
Gestisce assieme all'amica e collega Laura Bellini anche il blog "Impronte d'autrici".
Scrive sul web-magazine Io Come Autore dove cura personalmente la rubrica "Il romanzo Classico".
Collabora con le case editrici "Agenzia Letteria Jo March" e con "Faust Edizioni", con il blog letterario "Destinazione Libri".
Proprietaria di una piccola realtà commerciale nella provincia di Ferrara, vive assieme al marito e alla figlia.

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